L'approvazione in via definitiva da parte della Camera dei Deputati della legge Cirinnà alimenta dubbi, perplessità e proteste da più parti ed anche, ma non solo, dal mondo cattolico. In tale contesto i notai cattolici fanno propria la presa di posizione del Cardinale Bagnasco nella relazione di apertura alla Assemblea Generale della C.E.I. "Vive perplessità, preoccupazione e contrarietà espresse anche da insigni giuristi per l'equiparazione di fatto delle unioni civili tra persone dello stesso sesso al matrimonio, fondato questo sull'unione tra un uomo ed una donna, così come delineato e difeso dalla nostra Carta Costituzionale. Equiparazione che emerge chiaramente dalla lettura del testo normativo: in particolare, il comma 13 dell'articolo 1 espressamente richiama istituti tipici del matrimonio (fondo patrimoniale, convenzioni matrimoniali, comunione legale dei beni, comunione convenzionale, separazione dei beni, impresa familiare); ma tanti altri sono i casi in discussione. La equiparazione al matrimonio, inoltre, lascerebbe di fatto aperta la porta alla stepchild adoption rimessa nei singoli casi alla cognizione del Tribunale ordinario (stante la ventilata soppressione dei Tribunali per i Minori ) il quale tuttavia non potrebbe non tener conto dei recenti e tanto discussi precedenti giurisprudenziali. Non è poi difficile da ipotizzare l'apertura delle porte al turpe mercato dell'utero in affitto, mortificante per la donna e dai raccapriccianti risvolti che potrebbero condurre non solo alla selezione della razza ma finanche alla produzione di esseri umani procreati esclusivamente per il traffico di organi, considerati alla stregua di pezzi di ricambio". Lo ha dichiarato Giampiero de Cesare Vice Presidente A.I.N.C. Associazione italiana notai cattolici. L' Associazione Italiana Notai Cattolici auspica che anche a livello internazionale venga considerata reato la pratica del c.d. "utero in affitto" e che altrettanta premura e sensibilità vi sia nell'approvare provvedimenti di cui si avverte la non minore pressante esigenza, in particolare quelli di sostegno economico alle famiglie soprattutto a quelle in cui vi sono malati terminali o portatori di gravi handicap (c.d. "dopo di noi").
0 Commenti
Lascia una risposta. |
AuthorStaff ADV A.I.N.C. CategoriesArchives
Gennaio 2017
|